Santuario
Antoniano e Cappella del Suffragio
Dalla chiesa si entra nel Santuario Antoniano e Cappella del suffragio per una porta circondata da affreschi del Mattielli, che raffigurano Sant’Antonio mentre aiuta i bisognosi, protegge i bambini, intercede per i defunti. All’interno si alternano colonne, balaustre, spalliere di marmo pregiato, ove domina il colore verde, segno di speranza, 6 statue bronzee di angeli con le torce e soffitto a cassettoni con indorature. La cappella benedetta il 6 settembre 1931 si presenta fastosa e solenne. Sulle pareti risaltano i grandi affreschi opera sempre del Mattielli.
Sulla parete di fondo si può osservare Sant’Antonio quando a Rimini, rifiutato dagli eretici, rivolse le sue parole ai pesci, che accorsero numerosi ad ascoltarlo fra lo stupore della gente. Sulla parete di sinistra è illustrata la carità del Santo, rifugio di tutti gli sventurati e il suo trasporto, all’estremo delle forze, da Camposampiero all’Arcella, dove morì il 13giugno 1231.
A destra, si trovano modesti affreschi riproducenti: Sant’Antonio col bambino Gesù attorniato da due fratini e nel successivo il Santo circondato dai bambini.
Si quaeris miracula
per chiedere l’intercessione e l’aiuto del Santo di Padova
Un solenne arco a tutto sesto, con balaustre alla base e con due angeli dipinti sopra, introduce nel presbiterio della cappella. Sotto l’altare un’urna contiene la statua lignea di Sant’Antonio agonizzante, quando avrebbe pronunciato le sue ultime parole: Video Dominum meum. Si impone alla vista poi il grande crocifisso in legno bronzato, opera dello scultore Ferdinando Stuflesser di Ortisei. Fanno da sfondo scintillanti mosaici, eseguiti dalla scuola di Spilimbergo nel 1962. A destra del crocifisso si possono individuare in successione: San Giovanni apostolo, i beati Elena Enselmini e Luca Belludi, discepoli spirituali del Santo. A sinistra: la Vergine Maria, Santa Chiara e San Francesco. In più parti del presbiterio ritorna la rappresentazione del giglio, fiore comunemente associato all’iconografia antoniana. Lungo tutta la cappella, al di sotto degli affreschi è leggibile la celebre preghiera del Si quaeris miracula, per chiedere l’intercessione e l’aiuto del Santo di Padova. In questa cappella un tempo era conservata la croce miracolosa, che oggi si innalza sull’altare maggiore del Duomo di Lonigo e che ritorna nella chiesa di San Daniele ogni anno il giovedì santo, durante una commovente processione.