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17 ottobre 2021, una bellissima domenica autunnale, con il sole che illuminava i colori che si accingevano a cambiare il paesaggio prima dell'inverno.

Io e mio marito, di ritorno da una settimana di vacanza dopo una lunga estate, la prima che passavamo da soli, quando ormai i figli già grandi, pensi di concederti uno spazio come coppia felicemente sposata. Quasi arrivati a casa, squilla il cellulare, era un amico di uno dei nostri 3 figli, che ci diceva che a causa di un incidente stradale, il nostro secondo genito, Alessandro di 28 anni, lo stavano trasportando in elicottero all'ospedale di Verona.

Telefonata che un genitore non vorrebbe mai ricevere in tutta la sua esistenza, e da quel momento la mia vita, quella di mio marito e dei miei figli, cambiò per sempre sempre.

Giunti all'ospedale i medici ci diedero il quadro della situazione, spiegandoci che se il farmaco somministrato ad Alessandro, non avesse fatto effetto, sarebbe stato dichiarato morto. Ci fu una flebile speranza e si tentò per l'impossibile, vista la giovane età.

Dopo un lungo intervento, Alessandro rimase in coma per 24 giorni senza dare segni di una ripresa di coscienza.

Non voglio raccontare la nostra angoscia, ma desidero invece dare testimonianza di quanta umanità e amore, abbiamo ricevuto in quel reparto di terapia intensiva e dal suo personale. Da chi ti vestiva prima di entrare, dagli infermieri ai medici, amore di sguardi, parole e gesti con i pazienti e i loro familiari.

Passarono i giorni ma per Alessandro non c'era più speranza, così d'accordo con i medici, si procedette al distacco della spina del respiratore che lo teneva in vita e, in seguito, all'espianto degli organi.

Il 9 novembre fu il giorno dove diedi l'ultimo bacio a mio figlio.

Appena nel paese si seppe dell'incidente, tutta la comunità, la famiglia francescana, i frati di S. Daniele, si strinsero a noi con preghiere e aiuti di ogni genere. Iniziò un passaparola tra le persone anche sconosciute, che si fecero Provvidenza nei modi più svariati. Potrei fare una lista lunghissima di quante persone ci hanno aiutato. Non siamo mai stati soli e, anche a distanza di un anno, ancora non lo siamo, e questo non per merito nostro ma per una grazia che Dio ci concede. Sembra un paradosso ma è proprio nel dolore che ho sentito l'amore di Dio, un Dio che piange con me ed è in Maria che trovo consolazione perché chi meglio di Lei capisce il dolore di una madre a cui viene strappato un figlio.

Certamente il dolore rimane, il pianto pure, il cuore lacerato l'avremo fino alla fine dei nostri giorni, niente è più come prima e mai lo sarà. Ci attenderanno anni dove dovremmo imparare a convivere con la sua assenza fisica e dove dovremmo imparare a vivere la sua trasformazione continuando a dare vita, perché questo nostro figlio era.

Alessandro, un ragazzo come tanti, gli piaceva divertirsi, amava i suoi amici, giocava a calcio, appassionato di musica e sin da piccolo nutriva la passione per la moto e sapeva vivere al massimo.

Aveva un cuore puro, non conosceva rancore, sapeva perdonare, preferiva i "secondi posti ai primi", e sapeva far breccia nelle persone, chiunque fossero, con il suo sorriso e la sua semplice naturalezza.

Cresciuto nel seminario di questo convento, prima araldino, poi animatore , amava questo luogo e fu così che i suoi amici ci chiesero di poter organizzare un torneo di calcio dal titolo "Torneo dell'amicizia... Sulle orme di Alessandro", per dare testimonianza del valore delle relazioni, di quanto importante sia un sorriso, la condivisione e soprattutto del tempo che viviamo.

Spesso diceva che non aveva tempo per essere triste, e lui sapeva scegliere il modo migliore per non sprecare il suo tempo.

Il torneo ha anche uno scopo benefico nei confronti di chi è meno fortunato. Spero che questa iniziativa perduri nel tempo per poter dare vita e testimoniare che il bene, l'amore tra le persone, esiste e può essere vero nel donare e nel donarsi.

Ringrazierò sempre il Signore perché ci ha messo sulla nostra strada questa fraternità e in particolare Padre Alessio che tutt'ora ci sostiene in questo tragico evento della nostra vita. E come ci disse in quei giorni terribili, Dio traccia le righe dritte su quelle storte della vita.

Quindi un grazie per la carità ricevuta.

Un abbraccio di speranza per chi si trova in difficoltà e preghiera per quanti leggeranno questo testo, perché l'amore esiste, basta solo saperlo riconoscere.

Mamma Stefania e papà Franco





Attimi unici e irripetibili

Un grande scrittore diceva: “Sono le piccole cose, le azioni quotidiane della gente comune che tengono a bada l’oscurità”. Semplici atti di gentilezza e amore.” Di questi atti Ale ci ha riempito la vita, ci ha fatto dono di attimi irripetibili e forse è per questo che ora sono unici. Lo abbiamo vissuto in momenti differenti, ma ciò non cambia quello che ci ha dato: la spensieratezza. Potevi incontrarlo ovunque e in qualsiasi momento, ma potevi star certo di trovarlo con il sorriso. E quella felicità ti penetrava e restava con te per il resto della giornata.

Con lui ti dimenticavi di passar le ore, e ogni secondo era prezioso perché non era mai banale.

Se siamo qui oggi è perché le nostre vite sono legate le une alle altre da una costante, Alessandro, il ragazzo migliore che poteva capitarci, la persona con il tempo per tutti ma mai, per essere triste. È questo che abbiamo amato di Ale, che lui non faceva distinzioni, lui passava il tempo con chi secondo lui lo meritava. Perciò prendiamoci un secondo e guardiamoci in viso, guardiamo quanto siamo stati fortunati a conoscere Alessandro. Che poi, siamo sicuri sia stata solo fortuna? Un ragazzo così non capita per caso, Ale era ciò di cui avevamo bisogno: amore puro.

Ora che siamo tutti qui, non lasciamoci sopraffare dal vuoto perché quel vuoto non esiste. Noi siamo pieni dei ricordi di Ale, momenti che porteremo con noi per sempre da condividere o da tenere solamente per noi. Mi sento di dire solamente una cosa: Grazie Alessandro. Grazie per tutto quello che ci hai dato, per tutto quello che sei stato. Il migliore di noi, il più grande di noi.

Gli amici di Ale



Ciao Alessandro...


Ciao Alessandro...

…dicono che scrivere nero su bianco i propri stati d’animo, faccia un gran bene allo spirito e alla mente. Oggi (10 novembre) ho sentito per telefono la mamma e il papà. Quanta fede!

…E io? Che cosa devo fare? Si! Voglio esprimerti il mio sentimento più profondo….

Ricordo che la tua conoscenza, Alessandro, è avvenuta qualche anno fa durante la festa di San Antonio.

…Ricordo molto bene la sensazione e la sorpresa nell’avvicinarti a me, sorriso compreso, per chiacchierare.

…Ci siamo intesi quasi subito nel ricordare a noi stessi, che il mondo ci appartiene se lo facciamo crescere con tutto noi stessi, vivendo la profonda grandezza del nostro esserci nel grande flusso dell’amore umano e spirituale.

…Esserci nella consapevolezza che siamo nobile e santa polvere in mano a chi se ne intende di mondo.

…Spesse volte sentiamo dire che è meglio tacere davanti ad alcune situazioni come la tua. Ma non sempre!

…Come dimenticare la tua giovane età e non farne un immenso tesoro? Come non dire che realmente eri un baldo giovane e non fare della nostra vita un’allegra esperienza di pace, attenzioni, solidarietà ed empatia? Come non ricordare le tue fragilità e non ricordare a noi stessi la nostra pochezza, limiti e povertà della nostra umanità. Come non apprezzare i tuoi progetti per


il futuro e non ricordare a noi stessi la responsabilità che abbiamo per le nostre generazioni e per i figli dei nostri figli...

In questi giorni Alessandro mi hai graffiato il cuore, mi hai graffiato lo Spirito e la mente. Sei stato per me come l’aurora e il tramonto. Sei stato per me come la stella che perde il suo luccicare ma che lascia una scia di luce dietro a se…fino a me. Bellissimo fiore sei ora nelle mani di Dio. Gusteremo il tuo profumo per sempre, fino al giorno in cui, tutti assieme, gioieremo… per l’eternità.

Un saluto a Carlo…

Ciao… Ciao Ale. Arrivederci!

Fr. Tonino Pedrina





Ciao angelo


Ciao angelo!


Ho conosciuto Alessandro al campo estivo organizzato dai frati di Lonigo nell'estate 2021.

Non era il mio primo campo, eppure Alessandro non lo avevo mai notato prima.

Mi ha colpito la sua allegria ed esuberanza ed è nata subito una bella amicizia.

io sono una ragazza molto sicura e a volte il mio comportamento deciso e un po' sopra le righe mi rende antipatica ... ma Alessandro lo apprezzava e ci sapeva ridere sopra. Ricordo che un giorno mi ha detto: “brava Teresa! Mi piace il tuo carattere farai strada nella vita... e se aspiri ad entrare nell’esercito vedrai che ci riuscirai!”

Non mi sono mai sentita capita cosi tanto ... nemmeno dai miei genitori.

La vacanza è stata intensa ho legato con altri ragazzi coetanei e mi sono tanto divertita. Alessandro partecipava saltuariamente perché oltre a fare l’animatore, il periodo di luglio, lavorava. Io mi divertivo a chiedergli delle sue ragazze e lui sorridente mi raccontava di lui e mi prometteva di tenermi sempre aggiornata.

L'estate finiva in fretta e ad ottobre abbiamo iniziato a ritrovarci la domenica per condividere attività e momenti di preghiera nel percorso francescano.

Quel 10 ottobre è stata l’ultima volta che ho visto Alessandro, la settimana dopo nel gruppo di noi animati abbiamo appreso cosa fosse successo, ... scendevo le scale tremolante mentre leggevo e non potevo crederci…. Ma Alessandro era ancora vivo e abbiamo tanto pregato. Sono stati organizzati dei momenti di preghiera comunitaria per chiedere il miracolo. Una sera tornando dal rosario, ho provato un’emozione fortissima, ero in auto seduta sul sedile posteriore, si era fatto buio, erano quasi le 21.00 e in cielo ho visto una fascia di luce rosa che lo attraversava come fosse un arcobaleno, ho chiesto a mia mamma cosa fosse quella luce cosi intensa ma lei non la vedeva e io mi ero arrabbiata perché credevo non volesse darmi retta ma poi ho realizzato che forse quello che vedevo era solo per me. L’ho implorato quella sera, ero sicura che mi avrebbe ascoltato ma purtroppo ha preferito il cielo.

Ci sono stati giorni tristissimi ma ho sempre sentito Alessandro vicino e tutt’ora lo è.

Ho imparato a stare più attenta alle piccole cose, un giorno in cielo ho visto le scie di aerei che si incrociavano e formavano un’ “A” grande ... e ho capito che era lui, era felice e mi stava guardando.

Quando mi scontro coi i miei genitori affondo il mio viso sul cuscino e parlo con lui, lui mi aiuta a pensare.

Non capivo il vero significato della morte prima, io credevo che tutto finisse invece sento che non è così.

Sono molto fortunata ad avere scoperto questo; so che mi aiuterà a vedere le difficoltà della vita e soprattutto sono fortunata perché so che su di lui posso contare sempre.

Ciao angelo!

Teresa Schiavo


Il saluto della Fondazione Pirani-Cremona

Bassano del Grappa, 07 luglio 2022


Ad Alessandro, Stefania e Franco.

Ci sono persone che nella vita sono destinate ad incontrarsi, magari attraverso vie complicate, tortuose e imprevedibili, alle quali però non ci si può sottrarre. A volte è solo una questione di tempo. E’ la sensazione che ho provato quando ho incontrato per la prima volta Stefania e Franco, quella di essere soltanto alla fine di un’attesa che ci aveva tenuti lontani, semplicemente perché doveva essere così. Subito non ci siamo detti molto, non serviva. Il tramite è stato Cristian, che lavora da noi e che mi ha parlato di loro e di Alessandro. Ma mi piace pensare che il vero artefice del nostro incontro sia stato proprio il loro figlio Alessandro, che con la sua grande sensibilità e il suo profondo amore per la vita, avesse architettato tutto a nostra insaputa. Lui lo sapeva, forse già da tanto tempo, che le cose sarebbero andate così.


Abbiamo accolto allora l’invito di Stefania e Franco come un dono e un regalo prezioso. Niente e nessuno può colmare il vuoto di un addio improvviso e inaspettato ma nessuno muore veramente se il suo ricordo rimane vivo nella mente, nel cuore e nei gesti di chi resta. E forse è proprio nei gesti l’eredità più grande che Alessandro ha lasciato. Perché le persone che gli vogliono bene, ed è d’obbligo usare il presente, sono tante, ce ne siamo accorti durante le serate del torneo dell’amicizia a lui intitolato. Sono stati giorni pieni di emozioni che sono arrivate anche a chi, come noi, ha potuto conoscere Alessandro, attraverso tanti ricordi e aneddoti, soltanto adesso.



Ma c’è un’altra vicinanza a cui non potevamo sfuggire, perché Alessandro che diceva a tutti “mi te voio ben” e poi chiedeva “ma ti me vuto ben?” assomiglia tanto ai nostri bambini e ragazzi. C’è una verità così limpida in queste parole che racchiude l’essenziale di ognuno di noi. Alessandro era puro e trasparente, uguale a se stesso, senza sovrastrutture: era libero. I bambini e i ragazzi con cui abbiamo la fortuna di vivere ogni giorno, hanno storie famigliari difficili, cicatrici e ferite profonde, ma hanno lo stesso bisogno di essere amati. Quello che cerchiamo di fare ogni giorno, insieme, con fatica, è di costruire un futuro possibile e per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, e non ci vergogniamo a dirlo, anche di quello economico.

Alla fine del torneo, domenica 26 giugno Stefania e Franco, a nome di Alessandro e di tutte le persone che gli vogliono bene, ci hanno consegnato 1.700 euro. Li useremo per andare al mare dal 9 al 23 luglio a Caorle. Ci impegneremo per onorare Alessandro e la vostra generosità, con sorrisi, scherzi, nuotate, tuffi in piscina, un gelato a metà pomeriggio, una pizza al tramonto, una foto abbracciati in riva al mare, un giro in pedalò e un altro in risciò, un castello di sabbia, una passeggiata sulla spiaggia a raccogliere conchiglie, per celebrare in qualche modo il rispetto della vita, perché, come diceva Alessandro non possiamo avere tempo per essere tristi!

Grazie, nella maniera più sincera possibile!

E comunque questo è solo un inizio. A Stefania e Franco dico che ci rivedremo, che vi aspettiamo nella nostra casa. Domenica 26 giugno ci avete consegnato una dedica a memoria di Alessandro, l’abbiamo incorniciata e appesa in un posto dove tutti la possano vedere.

Alessandro è anche con noi.

A presto.

Tiziano,

gli educatori, i ragazzi e le ragazze

delle Comunità educative per minori della Fondazione Pirani-Cremona






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