Francesco d’Assisi (1181-1226) è apparso sulla scena del mondo come un astro luminoso, che da 8 secoli ancora brilla e riluce con la forza e la bellezza del suo messaggio d’amore e di pace. Dante Alighieri non esita a paragonarlo ad un sole: nacque al mondo un sole (Par. XI, 60). La sua forma di vita cristiana radicalmente evangelica ha affascinato lungo i secoli migliaia di uomini e di donne, diffondendosi in ogni parte del globo terrestre. Anche la città di Lonigo può vantare un antico insediamento francescano, che nonostante un periodo di silenzio (XIV sec.) e uno di assenza (1810-1891), tutt’ora è vivo e fecondo. San Francesco attraversò il Veneto intorno al 1220, al suo rientro dalla Terra Santa, passando per Venezia, Padova,Vicenza e Verona. Proprio nel veronese, a Cologna Veneta, avrebbe fondato una presenza francescana. Il primo documento che ci parla dell’edificazione e di una chiesa per i Frati Minori a Lonigo porta la data del 16 settembre 1243.
La Chiesa S. Daniele
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La facciata della chiesa si presenta a capanna, in pietra viva (sasso a vista) ed è affiancata a sinistra da una navatella con una finestra a terminazione semicircolare, che racchiude le cappelle laterali. Lo stile è quello tardo gotico francescano. Le decorazioni più evidenti della facciata riguardano una modesta finestrella circolare (un piccolo rosone appena accennato), il portale imponente e sobrio con triplice artistica modanatura, gli archetti pensili in cotto che accompagnano tutto il perimetro dell’edificio nelle sue sommità. Dal piazzale superiore si può intravedere il campanile di gusto tardo-gotico. Il campanile presenta un’alta cuspide conica, quattro pinnacoletti, le bifore della cella campanaria con terminazione ogivale.
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Il complesso di S. Daniele
A destra della facciata si trova il convento, con il suo ingresso principale che ripete i motivi geometrici della chiesa. Sulla parete del convento si può leggere, nella sua traduzione italiana, la lapide che riporta la Bolla del papa Nicolò V, datata 1 febbraio 1447, che consentiva ai Frati Minori Osservanti di costruire una nuova chiesa e annesso convento. Le mura attorno al piazzale delimitano gli spazi conventuali. In esse sono incastonati resti monumentali e iscrizioni epigrafiche. In mezzo alla strada si staglia un’alta guglia sormontata da una sfera con infissa una croce di ferro, che testimonia l’esistenza di un cimitero un tempo posto lungo l’ala settentrionale della chiesa.